C’è vita nell’universo degli accessori per bici gravel!
Se le bici da strada, ciclocross e le MTB provano ad annullare o ridurre al minimo l’ingombro e l’impiego di prodotti esterni al perimetro della bicicletta, nel gravel gli accessori sono una vera e propria necessità soprattutto per i ciclisti orientati al bikepacking. Quando si parte all’avventura per affrontare itinerari immersi alla natura lontano dal traffico e dalle normali rotte l’imprevisto può sempre essere dietro l’angolo. Un esempio banale: pensiamo alle scorte idriche. Possiamo pianificare l’itinerario marcando, ad esempio, “punti di controllo” in corrispondenza di fontane pubbliche. Se queste ultime al nostro arrivo non sono più attive o presenti e a breve raggio non sono presenti servizi in grado di garantirci un adeguato rifornimento se non dopo una salita che facciamo? Ecco che un portaborraccia supplementare da semplice vezzo diventa una questione che inizia a che fare con la sopravvivenza…
Una premessa. Ogni ciclista ha le sue priorità le quali fanno il paio con altrettante esigenze pratiche. Quando si pedala però i così detti bisogni primari mettono tutto e tutti sullo stesso piano: cibo, acqua, kit di riparazione, indumenti asciutti e adeguati alle condizioni meteo. Se al Giro d’Italia i professionisti possono contare su assistenza meccanica al seguito, rifornimenti volanti e abiti a richiesta, nel gravel si viaggia senza supporto, in completa autonomia. Unsupported per dirla all’inglese.
Se viaggiamo leggeri e non abbiamo particolari esigenze i classici portaborraccia ad alloggiamento verticale sono la scelta più agile. La presenza di borse telaio posizionate nel triangolo principale del telaio, sotto al tubo orizzontale, possono però limitare la classica azione di prelievo e reinserimento della borraccia nel relativo portaborraccia. Ecco che cambiare lo schema d’azione pensando all’estrazione ed inserimento laterale della borraccia può essere utile non solo in caso di bikepacking, ma anche quando la taglia del telaio è particolarmente ridotta e gli spazi per natura sono già minimi. Alcune biciclette offrono di serie la possibilità di montare sul tubo obliquo un terzo portaborraccia tra la scatola del movimento centrale e ruota anteriore.
Una opzione che può essere utilizzata non solo per massimizzare le scorte idriche: grazie a particolari borracce porta attrezzi è possibile far spazio sulla bicicletta e destinare ad eventuali utensili e kit di riparazione il terzo portaborraccia liberando così le borse telaio.
Molto modelli di gamma medio alta sono dotati di fori filettati sugli steli della forcella. Una predisposizione molto interessante perché è possibile installare le così dette borse “low rider” o altri due portaborraccia supplementari.
Se pedalate sottozero, sotto la canicola estiva o in entrambe le condizioni ecco che la borraccia termica diventa un altro accessorio indispensabile in grado di mantenere più o meno a lungo calore e freschezza dei liquidi. Costruita grazie all’impiego di speciali polimeri plastici che accolgono un’intercapedine, può essere considerato un oggetto di tendenza e plastic-free dato che molte aziende propongono borracce termiche con corpo in acciaio. Negli ultimi anni, inoltre, la bioplastica di origine vegetale derivata dalla canna da zucchero è un materiale sempre più utilizzato: permette di costruire borracce ad impatto ambientale ridotto che si degrada più velocemente a seguito dello smaltimento.
Le borse per bici gravel sono un vero e proprio must. Quasi un oggetto di culto, in grado di assecondare al meglio le forme dei tubi per offrire la miglior esperienza possibile. Non esiste bikepacking senza borse mentre esistono borse che non sono propriamente destinate a questa attività. L’errore da evitare è quello di confondere questi accessori con le borse da cicloturismo e mobilità urbana.
Le borse gravel permettono di costruire un vero e proprio sistema modulare di stoccaggio attorno alla bicicletta:
borsa sottosella, borse telaio, borsello attacco manubrio, borsa manubrio e borsa forcella.
È possibile quindi installare singolarmente le borse senza particolari vincoli ottenendo così soluzioni semplici e agili a seconda delle esigenze. La borsa telaio idrorepellente Node R è la soluzione più semplice da adottare se vogliamo liberare le tasche posteriori della maglia e far spazio a qualche barretta. Non dimentichiamoci che guidare la bicicletta con diversi carichi a bordo rende il mezzo meno reattivo. Ecco perché i bikepackers preferiscono utilizzare prima gli alloggiamenti su telaio manubrio e sella prima di installare una borsa forcella.
Multiutensile, mini pompa, camere d’aria, bomboletta “gonfia & ripara”, bombolette CO2 e relativo rubinetto erogatore sono l’ABC per riparare in maniera facile e veloce eventuali forature anche in condizioni ambientali poco favorevoli.
Il kit può essere contenuto nell’apposita borraccia porta attrezzi, ma allo stesso tempo è possibile inserire tutti gli accessori in un borsello sottosella o telaio.
Altra soluzione per rimediare ai danni causati dalle forature più importanti sono i così detti vermicelli tappabuco. Destinati alle coperture tubeless queste strisce sono in grado di vulcanizzare la mescola dello pneumatico creando così una sorta di toppa a presa rapida. L’ingombro è veramente minimo dato che il particolare utensile tappabuco a forma di forchetta può essere inserito al posto dei classici tappi terminali per curve manubrio.
I puristi del bikepacking potrebbero storcere il naso, ma il portapacchi è un accessorio da prendere in considerazione se la necessità è quella di avere a disposizione la massima capacità di carico al punto da trasformare la vostra bici gravel in una cargo bike. Attenzione però: un carico eccessivo potrebbe esporre la bicicletta a cedimenti strutturali ed è sempre obbligatorio consultare le indicazioni – facilmente reperibili - fornite dai produttori dei telai e dei componenti.
Tuttavia l’installazione di un portapacchi posteriore ed anteriore non è una scelta da escludere soprattutto quando in programma ci sono lunghi itinerari su fondo asfaltato o poco sconnesso privi di passaggi tecnici. Non è un caso se molte biciclette gravel anche con telai e forcelle in fibra di carbonio vengono dotate della relativa predisposizione. Perché non approfittarne?
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